L’epoca vichinga comincia con un saccheggio, a Lindisfarne, in Northumbria nel 790. Gli attori sono uomini che noi oggi chiameremmo Norvegesi, Danesi o Svedesi. Allora erano solo Norreni. Anzi, erano vichinghi: Vichingo definiva appunto quella parte di norreni abitanti dei fiordi che si dedicavano alla razzia. Uomini grossi, spietati, pagani, adoranti divinità ancora più temibili e spietate di loro. Con quel primo sanguinoso saccheggio, concluso con il massacro dei monaci del monastero inglese e con il suo rogo, cominciano due secoli di scorrerie ma anche due secoli di espansione, alla ricerca di nuove terre, nuovi popoli, nuove merci, gloria, fama, ricchezza e conoscenza. Si spinsero commerciando e razziando sia ad oriente, fino all’odierna Russia, sia ad occidente, fino alla Groenlandia prima e a Terranova (Canada) poi. L’epoca vichinga termina nel 1066 con la conquista normanna dell’Inghilterra. Sono, questi normanni, ben diversi dai vichinghi che scesero a Lindisfarne nel 790. Non più razziatori ma conquistatori. Soprattutto, Cristiani.