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Vita quotidiana

La Scandinavia è estesa, è evidente: e più si sale e più viverci è impegnativo. Allora come oggi, ad un sud più popoloso si contrapponeva un nord disabitato.
Al sud così la vita era organizzata in villaggi, alcuni piccoli, altri più grandi mentre al nord si raccoglieva in fattorie indipendenti in cui si raggruppava un clan: una famiglia allargata con i suoi servitori. Tra i vari insediamenti studiati domina la casa allungata (longhaùs), a pianta quadrata, con il tetto sorretto da pilastri, panche lungo le pareti che fungono anche da giaciglio la notte, un focolare nel centro e nessuna finestra: solo un’apertura nel tetto per far defluire il fumo.
I materiali di costruzione sono legno e pietre, torba, zolle e talvolta canniccio intonacato. L’economia si fondava sull’agricoltura (curata in buona parte da donne e schiavi) , sull’allevamento (bovini, ovini, suini, cavalli e animali da cortile) e sulla caccia e pesca.
La caccia in particolare aveva una sua importanza perché forniva anche merci per lo scambio sottoforma di pelli e pellicce. Infine, indubitabilmente aveva la sua importanza il commercio, cui si collega la grandezza di città come Birka, Hedeby, Ribe prima e in epoca ormai cristiana località come Sigtuna, Oslo, Roskilde, Lund.